Di Diego Antonio Ferrero



In un'assolata Torino dei primi di agosto, nella spettacolare cornice della Gran Madre, ho avuto modo e fortuna di poter intervistare Emanuel Segre Amar, già responsabile della comunità Ebraica di Torino. L'iniziale intenzione era quella di proporre ai lettori de L'Audace una visione della Comunità Ebraica diversa da quella che normalmente ci viene additata....ma il caso, fortuito, ha spostato tutto il discorso su un appuntamento decisamente più importante per gli eredi delle famiglie di origine ebraica saluzzesi, e non solo!!

Ecco a voi, senza indugi, un sunto di questo straordinario incontro.

Al telefono mi ha accennato ad un'importante occasione, un appuntamento, a cui non mancare il 13 di Settembre a Saluzzo. Di cosa si tratta?

Quest'anno ricorrono i 150 anni dalla presa di Porta Pia, 20 Settembre 1870. Secondo la tradizione l'azione fu compiuta dall'allora Capitano Giacomo Segre nato a Saluzzo, perché il generale Cadorna gli diede l'incarico di sparare il primo colpo , per non andare incontro alle ire del Papa che aveva promesso di scomunicare chi avesse sparato per primo; evidentemente al Capitano Segre questo non importava.

Siccome però il 20 settembre prossimo ricorre una festività ebraica, come presidente del Gruppo Sionistico Piemontese non posso organizzare nulla in un giorno di Festa, quindi ho anticipato a domenica 13 un convegno nel quale però non si parlerà soltanto di Giacomo Segre, ma si parlerà del ruolo degli ebrei italiani nel Risorgimento e nella nascita dell'Italia e, ancora, nella Prima Guerra Mondiale.

A questo convegno quindi si parlerà dell'importanza fondamentale di un ebreo saluzzese. Nella storia cittadina, vi sono altre figure di spicco, o elementi di valore storico?

Al convegno allargheremo il discorso, partendo da più indietro. Grazie al Generale Fazio, che sarà uno degli oratori, ho scoperto che gli ebrei di Saluzzo, nella storia più lontana, vissero una condizione analoga a quella degli ebrei in giro per il mediterraneo e nell'Europa. Si alternarono per loro dei tempi nei quali la loro vita era accettabile con altri nei quali, invece, la loro condizione era piuttosto dura. E questo avvenne anche in Saluzzo.

Ma, signor Segre, esiste una ricostruzione geneologica della famiglia Segre in Saluzzo?

Io ho ricostruito un albero genealogico della mia famiglia che risale al '600, con un Giuseppe Segre vissuto nella seconda metà del '500.... per arrivare ad un Bonaiuto Bension, e mio padre si chiamava Sion, quindi un chiaro collegamento con il Sionismo, fino a mia nonna, fondatrice con Alfonso Pacifici, del primo Salotto Sionista Italiano, probabilmente nei primi anni '30...

Tra questi, tal Salvator Vita 1730-1800, da cui nacque un certo Rafael, 1759 -1799. Perché lo cito....perché nell'accennare prima le vicissitudini della comunità ebraica di Saluzzo, egli venne incaricato nel 1798, un anno prima di morire, di fare il discorso per l'inaugurazione dell'Albero della Libertà, cosa nuovissima in una Saluzzo dove gli ebrei non erano sempre ben visti....discorso che certamente si trova negli archivi della città di Saluzzo e che sarebbe interessante recuperare!!

Alle famiglie ebree saluzzesi, fu mai chiesto od imposto qualcosa?

Si, in effetti accadde che dopo questi fatti, L'Impero Francese, che pure portò libertà alle comunità ebraiche, chiese alle famiglie saluzzesi di cambiare cognome....Gli ebrei di Saluzzo sono i Segre, Lattes, Colombo... una situazione paragonabile agli optanti dell'Alto Adige. Naturalmente si rifiutarono....

Un'altra cosa interessante sono i numeri. Nel 1806 Saluzzo contava 23 famiglie di fede ebraica, per un totale di 140 persone. Savigliano 27 famiglie, per un totale di 150 persone. Per quegli anni sono numeri importanti, che testimoniano una realtà del territorio poco conosciuta. Comunità di ebrei antiche, come le citate e come quella di Cherasco, che per vari motivi sono finite. E, ancora, vista la Storia profonda che lega questi luoghi, come anche Mondovì, non riesco a capire perché tutta questa testimonianza e realtà che avete a Saluzzo non venga sfruttata in maniera intelligente, con un turismo dedicato....invece è tutto dimenticato.

Ma torniamo a quel primo colpo di Porta Pia. Tutto si esaurisce li?

Giacomo Segre come detto fu colui che diede l'inizio, con la prima salva di cannone, alla Presa del Vaticano con la Breccia di Porta Pia. E' sepolto a Chieri , non a Saluzzo, in quanto sposò una chierese. E devo ringraziare il Sindaco di Saluzzo che ha immediatamente accettato di organizzare questo incontro nella vostra cittadina.

A tale incontro parteciperà come già detto il Generale Fazio, del Corpo dell'Artiglieria, che per caso quando fece la Scuola di Artiglieria, ebbe occasione di ricevere come incarico lo studio delle gesta del figlio di Giacomo, il Generale Roberto. 

Senza svelare tutti i dettagli, che verranno chiariti domenica 13 settembre, voglio solo dirvi che se non ci fosse stato il Generale Roberto Segre, gli Austriaci nella Prima Guerra Mondiale, invece di accusare il colpo dall'Italia, sarebbero usciti vittoriosi; questo perché Roberto Segre sapeva a che ora gli austriaci avrebbero attaccato. Con queste informazioni, a fatica, convinse gli altri generali che bisognava attaccare prima, quando le forze nemiche erano tutte concentrate in un punto solo per il loro assalto finale. Quindici minuti prima dell'attacco austriaco, iniziò il bombardamento dell'artiglieria Italiana, convinta appunto dal Segre ad anticipare l'attacco. Preso di sprovvista, l'esercito austriaco si diede alla fuga.

Quindi 2 saluzzesi ebrei in due distinte operazioni cruciali per la storia d'Italia!

Certo, e di questo appunto si parlerà con il Generale Fazio a Saluzzo, Domenica 13 Settembre 2020. Interverrà inoltre il Professor Cavaglion, il Professor Franzinetti e il Professor Volli , proprio per allargare il discorso a quanto fecero gli italiani di religione ebraica nel Risorgimento, nella nascita dell'Italia, e nella Prima Guerra Mondiale.

Sarà quindi un interessante ed importante appuntamento quello del 13 Settembre a Saluzzo, a cui certamente la Redazione parteciperà anche per poter rendere ai lettori non partecipi la possibilità di conoscere i fatti che l'importante storia dei saluzzesi hanno donato come lascito alla comunità intera. Sarà quindi nostra premura fare un resoconto dell'incontro e pubblicare anche la seconda parte di questa illuminante intervista.

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